Throw back Thursday
Gli anni ’30 al Tennis Club Mirandola
“[…] le racchette da tennis? Negli anni ’30 le marche presenti erano davvero pochissime: A Mirandola il rivenditore era il negozio di calzature Diazzi Alfredo di via Fenice, mentre le cordature e le riparazioni venivano fatte da Dario Bacchelli, nel negozio di via Verdi. All’epoca spopolavano le racchette della “Gran Marca Italiana Persenico” di Chiavenna e le Dunlop Maxply. In Italia esisteva pure la Baruzzo, un’azienda che commercializzava modelli dai nomi roboanti quali “Rex”, “Dux” e “Sabauda” ; poi nacque la Sail, la racchetta della campionessa nostrana Lucia Valerio, la Sirt, l’Astra, la Tallero.
Esistevano già marche straniere come Williams, Spalding e Slazenger, che furono le prime ad approdare anche in Italia. Ma l’autarchia regnante a quei tempi impediva quasi totalmente alle aziende straniere di commercializzare da noi. Le palline erano rigorosamente Pirelli. Le corde, in budello. Gli uomini vestivano in bianco, con calzoni lunghi e camicia, le donne con gonnelloni o short al ginocchio. Verso la fine del decennio il finto ottimismo creato dall’Impero riportò un pò di effimera positività. Nacque la Maxima, la più grande marca italiana di racchette. […]”
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